Una lunga nota che non smentisce nulla, nega l’evidenza di una mail che parla da sola e, a più di un anno dal naufragio di Cutro, continua a non spiegare perché la notte tra il 25 e il 26 febbraio del 2023, le motovedette della Guardia costiera rimasero in porto senza andare a soccorrere il caicco carico di migranti, prima segnalato in acque internazionali da un aereo.

A più di un anno dal naufragio, in cui persero la vita almeno 94 persone, non abbiamo ancora risposte su cosa non abbia funzionato nella catena dei salvataggi e come sia stato possibile che tutto ciò accadesse. In questo anche le parole della Guardia Costiera, con il comunicato di smentita rispetto all’email del Comandante D’Agostino sulle “disposizioni tattiche impartite dal livello politico”, non aiutano a fare chiarezza sulle responsabilità di quanto non è stato fatto quella notte. Chiediamo la piena verità e che sia fatta piena giustizia. Lo dobbiamo alle vittime, ai loro familiari e al rispetto che abbiamo per la storia di accoglienza del nostro Paese. Il Mediterraneo smetta di essere un cimitero.   Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Partito Democratico (@partitodemocratico) L'articolo Strage di Cutro, vogliamo la verità proviene da Partito democratico.

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